Caritas Christi urget nos...?!


Ad ogni persona di buona volontà compete di fare della carità, condividendo il destino umano dell'essere in una umana fraternità.
Ma la Chiesa, oggi, sta facendo quale carità? Non forse quella sostenuta dalla burocrazia, dalle sovvenzioni e dai sostentamenti umani - tutti certo benvenuti - che la delineano come opera sociale benevola e compassionevole al pari di ogni altra Onlus beneficante? E' proprio cosa buona e giusta andare al passo della carità umana, sottraendosi all'identità della carità cristiana, opera per la quale il Cristo chiede alla sua Chiesa di rappresentarlo nel mondo di oggi? La Chiesa ormai fondata sulla base della Previdenza sociale e statale, amalgamata all'opera di ogni forma di buona carità, dove ha lasciato la sua guida nella Provvidenza? Una Provvidenza che conta soprattutto sulla libertà e svincolata da ogni legame che la condizioni e ne condizioni le opere? Tornare all'agire della Carità del Cristo non significa tornare indietro, ma contare sulle origini che si radicano e attualizzano nell'oggi, rendendo vivo quel messaggio evangelico che, senza la Carità di Cristo, non è più urgenza e spinta dello Spirito, ma oggetto e soggetta al sostentamento umano, che la riduce a opera ben fatta, come tante altre cose di questo mondo, ma mai oltre esso, mai volta al futuro che il Cristo indica ancora alla sua Chiesa distrattasi nell'economia terrena, e ancora debole nel testimoniare e svelare l'economia della salvezza.

PULIR IL CUL DEL CAN


Raccogliere gli escrementi del cane è buona educazione e senso di pulizia e di civiltà. Ma ciò che va oltre mi fa proprio specie. Vedere pulire con cura il culo al proprio cane mi sa di idolatria e di culolatria, non è più atto di civiltà ma di demenza e di insana sottomissione all'animalità e alla sana istintività. Di cui il cane non ha colpa alcuna, anzi, se potesse, manderebbe il proprio padrone a quel paese, vedendoselo curvato al suo sedere a prostrarsi a un dio del didietro che ha preso il posto di quello che stava in alto. Idolatria assurda e che permette ad ogni inciviltà di ergersi a programma del futuro, dove il rapporto non è più con un amico animale ma con l'essere soggetti al suo sedere, al punto di adorarlo come ostia consacrata. Siamo oltre il blasfemo, siamo alla deformazione umana alla sottoanimalità, in un nuovo settore che solo la stupidità può assurgere a normalità. A confronto, la bestemmia verso un dio accostato a un cane è un osanna. Speriamo solo che le nuove generazioni sappiano prendere per il culo questi stupidi padroni, e rimettere al posto equilibrato e naturale il rapporto con l'animale, che aspetta solo di essere coccolato, rispettato, raccogliendogli quegli escrementi che non può fare da solo, ma abbandonando in essi quei loro padroni che cadono in quell'atteggiamento che si può definire solo e non oltre la merda.  

CHE CASSO VOLETE DALLO STATO ORA?


Siete andati a vostre spese a farvi i vostri piaceri, a godervela, e adesso come pretendete da uno stato che deve curare i malati e gli indigenti di preoccuparsi e pagare le spese dei godenti perché vogliono tornare a casa?!  Ma state dove siete, godetevela ancora la vostra orgia vacanzesca, e non rompete i maroni a chi ha da fare altre urgenze e non le vostre esigenze di tornare...a fare? State dove siete! Avete rischiato, avete pagato, e adesso pagate il fio delle vostre azioni e non date colpa allo stato che vi ha lasciato dove voi - solo voi, di testa vostra - avete voluto andare. State lì, che alla vostra casa tornerete un giorno, ma senza fretta, che ai vostri piaceri e alle vostre orge non dobbiamo sopperire nessuno di noi, né lo stato. In quello stato vi siete ridotti solo voi, a vostre spese e responsabilità, quindi tirate su le maniche, godetevi ancora un po' di giorni, a ripulire le vostre sozzure, e poi, se volete, ritornate; ma anche se non lo fate, questo stato non ne verrà meno!

SCIOPERO!


Il diritto allo sciopero è sempre valido, ma si dimentica sempre il dovere di mettere alla base una proposta positiva per far avanzare e progredire il diritto, invece di solo mantenerlo. Ogni sciopero senza il dovere di proporre in positivo è violenza, è atto contro e non per. Crea la mentalità del più forte contro uno forte, non va oltre. E' atto di guerra fredda e cinica. Non è più dialogo. Non progresso. E' blocco, che fa tornare indietro la storia. Manca allo sciopero di oggi la base del dovere, senza il quale diventa solo scontro e scontento, senza accontentare nessuno e rovinando tutti e tutto. Quel che oggi con lo sciopero è concesso è solo palliativo, anestesia del momento, che riaccresce col tempo il dolore e la crisi che non si è voluta insieme superare. Ben venga lo sciopero di diritto e di fatto, ma senza il dovere di una proposta che lo sostenga e lo animi, è la festa dei morti per tutti, scioperanti e padroni, che esaltano sempre più la forza mortale di essere sempre più contro e sempre meno per un progresso umano, sociale, economico, vitale.

QUESTO PAPA (NON) MI PIACE!


Par già darla lui la risposta al nostro quesito: eh, cari fratelli, dovete prender quel che la Chiesa vi passa! Già! La scelta del Papa per uno che crede non è oggetto di pasticceria - piace o non piace - ma è segno dello Spirito: crediamo che lo Spirito questo Papa con questi pregi e con questi limiti sia l'adatto per l'oggi. E su questo non si discute: è decisione dello Spirito. Se poi vogliamo metterci le nostre beghe, sensualità, piaceri, poteri e goderi, i nostri partiti, siam già fuori dalla Chiesa: siamo nel mondo. Qui puoi far quello che vuoi e tutto valutar per te e su di lui, ma se sei credente e non credi che quel Papa di oggi è segno dello Spirito per noi qui e ora, vai a farti benedire e controlla se fai parte di questa religione o di tutt' altro o di pettegolezzo tanto per cazzeggiare e niente costruire. La visione umana e mondana non basta per vedere la fede: occorre fede, cioè lasciarsi impregnare da un segno che viene non da me, ma da Lui. Se questo non ti va, cambia fede, e fai l'ateo. Ma se non hai la sincerità nel cuore, pure in ateismo non ti lasceranno andare!

INGINOCCHIATI O INFINOCCHIATI?


Poveri esseri insulsi, che si lasciano trascinare da un istinto primordiale, quello della difesa dell'altro per difendere nient'altro che il proprio io! Ragionare con la propria testa, e non colla panza, non è meglio? Questa manifestazione non è altro che il risvolto della difesa del proprio interesse, del poter continuare a fare il cazzo che voglio, e non ha niente a che fare con una comunione di intenti che non è mai ideale e non tocca, ma è condivisione. Cosa avete condiviso in questo gesto di massa, se non un accrescere il vostro potere, il vostro settario fanatismo non certo di difesa ma di offesa a chi non la pensa come voi? A chi cioè vorrebbe agire e non sottostare (inginocchiandosi, per giunta!) a una situazione? Quale scelta fate, o scellerati e stupidi aggregati da una emozione che non fa azione se non contro, e non mai PER? Non vi accorgete che vi siete messi in autoerotismo, per il vostro solo piacere solitario (anche se siete una massa deforme) e quando questo piacere è esaurito, che altro resta a questa nostra società, se non il vostro non dirci altro che niente? Solo a Dio ci si inginocchia, cari miei, altrimenti, un calcio nel sedere, e andare a darvi da fare per qualcosa di valido per la nostra umanità!