Caritas Christi urget nos...?!


Ad ogni persona di buona volontà compete di fare della carità, condividendo il destino umano dell'essere in una umana fraternità.
Ma la Chiesa, oggi, sta facendo quale carità? Non forse quella sostenuta dalla burocrazia, dalle sovvenzioni e dai sostentamenti umani - tutti certo benvenuti - che la delineano come opera sociale benevola e compassionevole al pari di ogni altra Onlus beneficante? E' proprio cosa buona e giusta andare al passo della carità umana, sottraendosi all'identità della carità cristiana, opera per la quale il Cristo chiede alla sua Chiesa di rappresentarlo nel mondo di oggi? La Chiesa ormai fondata sulla base della Previdenza sociale e statale, amalgamata all'opera di ogni forma di buona carità, dove ha lasciato la sua guida nella Provvidenza? Una Provvidenza che conta soprattutto sulla libertà e svincolata da ogni legame che la condizioni e ne condizioni le opere? Tornare all'agire della Carità del Cristo non significa tornare indietro, ma contare sulle origini che si radicano e attualizzano nell'oggi, rendendo vivo quel messaggio evangelico che, senza la Carità di Cristo, non è più urgenza e spinta dello Spirito, ma oggetto e soggetta al sostentamento umano, che la riduce a opera ben fatta, come tante altre cose di questo mondo, ma mai oltre esso, mai volta al futuro che il Cristo indica ancora alla sua Chiesa distrattasi nell'economia terrena, e ancora debole nel testimoniare e svelare l'economia della salvezza.

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